DES-MONUMENTOS | DANIEL BARCLAY

DES-MONUMENTOS | opere di Daniel Barclay
a cura di Cristina Cuttica
20 settembre | 13 ottobre 2024
opening venerdì 20 settembre ore 18-20

Verona | Atelier Voglino | Corso Milano 23

… Dal mio discorso avrai colto la conclusione che la vera Berenice è una successione nel tempo di città diverse, alternativamente giuste e ingiuste. Ma la cosa di cui volevo avvertirti è un’altra: che tutte le Berenici future sono già presenti in questo istante, avvolte l’una dentro l’altra, strette, piegate, indistricabili…
Italo Calvino, Le città invisibili

Memento architettonico e artistico creato dall’uomo per mantenere viva la memoria, i monumenti sono simboli che restituiscono immaginari che si insinuano con determinazione nel profondo di ciascuno, definendo relazioni intime tra l’uomo e quanto dall’uomo è creato.

Memorie culturali da eternare, insegnamenti da perpetuare, valori da enfatizzare. Uomini forti da imporre alla storia. Idee sociali da consolidare. Credo da mantenere immutati nel tempo.
Monito, esempio, ispirazione, morale, sacrificio, senso di appartenenza…
I monumenti sono simboli che forgiano la nostra personalità. Immagini-simbolo con i quali nasciamo, cresciamo e attraverso cui acquisiamo, in modo diretto e indiretto, consapevole o inconsapevole, i valori fondanti la società in cui viviamo come individui e collettività. Che ci suggeriscono un comportamento da seguire, da promuovere, da insegnare.

Immagini che contribuiscono a dare forma alle convinzioni sociali e culturali, come una guida immateriale ma sostanziale che ci conduce verso la validazione di un pensiero comune, indiscutibile, inopinabile, in un loop continuo, senza tempo e spazio, sempre uguale a se stesso,
immutabile e eterno. Eventi storici, battaglie, condottieri, sovrani, soldati immolati per il bene comune, figure sacre… che ci restituiscono l’immaginario di cosa è da considerarsi giusto e corretto, a cosa ispirarsi nella vita privata per essere parte della collettività.

Ogni paese ha i suoi monumenti, espressione di una percezione specifica, propria di quel territorio, della sua storia sociale, politica, economica, religiosa.
Le città italiane sono spesso definite ‘monumenti a cielo aperto’ per la ricchezza della storia passata che affolla tuttora il nostro oggi tanto da quasi non esserne pienamente consapevoli, in costante dialogo subliminale con il nostro inconscio, che ne è viene plasmato, lentamente.

Con l’esposizione Des-Monumentos Daniel Barclay ci esorta a riflettere sul monumento e sul suo significato. Sui valori che attribuiamo alla nostra società, invitandoci a ricercare un ‘monumento
a cielo aperto’ libero da pregiudizi e condizionamenti capaci di alterare l’umanità dal profondo.
In mostra una serie di tele di grandi dimensioni e su diversi supporti realizzate nel 2023 negli studi dell’artista tra San Paolo (Brasile) e Lima (Perù), ricollegabili alla residenza artistica Viafarini a Milano (2022) in cui Daniel Barclay ha esplorato diversi modi di decostruire e riorganizzare le rappresentazioni figurative monumentali.

Strati di forme monolitiche che fluttuano su sfondi fluidi, smembrate da diventare astratte, e da creare costellazioni visive di forme organiche flessibili in fuga dalla rigidità e dalle resistenze proprie delle strutture monumentali.
Con lo scopo di invitare l’osservatore a vedere forme che costruiscono immagini di composizioni non lineari, schemi caotici e forme dipinte di colore bianco che fanno riferimento a gesti, pensieri e ricordi in una metafora astratta e frammentata del ricordo.

Una suggestione che ci invita a considerare i monumenti come memorie che possono incombere su di noi e soffocare il nostro essere se non siamo sufficientemente abili a destrutturarne le costruzioni e a vederne le implicazioni emotive.
L’esposizione realizzata in collaborazione con Atelier Voglino è ospitata a Verona nello studio di Alice Voglino, pittrice che attraverso il linguaggio del colore indaga l’essenza delle cose, e rientra nel progetto dell’artista veronese di indurre il visitatore a interrogarsi sull’esistenza attraverso differenti linguaggi artistici.

Cristina Cuttica