CHIESA DEGLI ARTISTI | VINCENZO PENNACCHI
CHIESA DEGLI ARTISTI | VINCENZO PENNACCHI
Papà faceva il presepe
Installation, Rome, 2024
“In recent days I have been re-examining contemporary icons, recently exhibited at the Archaeological Area of SS. Stigmata in Velletri and subsequently at the international Rome Arte in Nuvola fair, which embody the introspective relationship with the sacred in constant reworking in my artistic journey.
The idea of placing them in relation to each other refers back to the original meaning of the term religio and naturally connects to the nativity scene, made by my father every December spent on this earth.
Hence the title of the installation, “Papà faceva il presepe”, as a reference toward the past and a dedication directed toward the future. It is an essential nativity scene, consisting of only three characters: the Madonna, St. Joseph and the Baby Jesus. The cradle is a spiritual wash entirely composed of mirrors, expanding the vision and meaning of the Redeemer’s birth.
In turn, the Child appears mangled and headless: it is an invitation to reflect deeply on the period of severe spiritual crisis we are going through, as well as to restore the Savior’s soul in our hearts through concrete actions of forgiveness and solidarity.
Finally, in a time of systemic criticality and unceasing wars, it is a cry of hope addressed to the powerful of the earth to pursue peace with respect for human dignity and life.”
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“In questi ultimi giorni ho riesaminato le icone contemporanee, esposte recentemente presso l’Area Archeologica delle SS. Stimmate di Velletri e successivamente alla fiera internazionale Roma Arte in Nuvola, che incarnano l’introspettivo rapporto con il sacro in costante rielaborazione nel mio percorso artistico.
L’idea di porle in relazione tra loro rimanda al significato originario del termine religio e si connette naturalmente al presepe, realizzato da mio padre ogni dicembre trascorso su questa terra.
Da qui il titolo dell’installazione, “Papà faceva il presepe”, come rimando verso il passato e dedica rivolta al futuro. Si tratta di un presepe essenziale, composto da soli tre personaggi: la Madonna, San Giuseppe e il Bambino Gesù. La culla è un lavatoio spirituale interamente costituito da specchi, che ampliano la visione e il significato della nascita del Redentore.
A sua volta, il Bambino appare straziato e privo della testa: è un invito a riflettere profondamente sul periodo di forte crisi spirituale che stiamo attraversando, nonché a risanare nei nostri cuori l’anima del Salvatore attraverso azioni concrete di perdono e di solidarietà.
Infine, in un tempo di criticità sistemiche e guerre incessanti, è un grido di speranza rivolto ai potenti della terra affinché perseguano la pace nel rispetto della dignità e della vita umana”.