FRAMMENTI DI LIBERTà | VINCENZO MEROLA E ANGELO DEMITRI MORANDINI
Periodo: 12 – 29 marzo 2025
Sede espositiva: Manuel Zoia Gallery, Via Maroncelli 7, Milano
Inaugurazione: mercoledì 12 marzo, ore 18
Manuel Zoia Gallery è lieta di invitarvi mercoledì 12 marzo per l’inaugurazione dell’esposizione “Frammenti Di Libertà”, mostra bipersonale degli artisti Vincenzo Merola e Angelo Demitri Morandini, a cura di Gabriele Salvaterra.
La galleria è un grande cervello, suddiviso in due emisferi, quello sinistro e quello destro, impegnati a riflettere sul concetto di libertà. Questa può essere concepita soltanto come qualcosa di pieno, una libertà che si dà per frammenti, che ha dei limiti, è di per sé un ossimoro, non può essere completa e integrale. Eppure, è anche noto l’adagio per cui “la mia libertà si conclude al principio di quella altrui”. Come decidere quindi i confini di questo concetto e le modalità del nostro abitarlo, praticarlo?
Vincenzo Merola e Angelo Demitri Morandini sono i due emisferi di questo cervello dalle dimensioni ambientali, il primo, quello destro, impegnato in una restituzione estetica e sensibile della questione, affidata principalmente agli universalia di forma, colore, superficie, texture, geometria; il secondo, quello sinistro, ruota attorno alle dinamiche concettuali di linguaggio, condizionamento e relazione. Entrambi gli artisti, nella grande diversità di approcci alla ricerca visiva, hanno un minimo comune denominatore nella tendenza a impostare, ognuno nel proprio campo, sistemi chiusi all’interno dei quali, però, come in una pregnante metafora dell’esistente, può accadere di tutto. In una sorta di verifica visiva della legge sull’entropia, fissati una serie di dati iniziali chiari e certi, il risultato conclusivo non è mai preordinato, ma aperto all’imponderabile.
Nelle referenze all’astrattismo concreto e alle ricerche verbo-visuali di Merola, non senza uno sguardo sottilmente ironico, le rigide scansioni e l’approccio radicale, tendenzialmente un po’ statico di un certo aniconismo, vengono minimamente deviati (sottoposti a un sofisticato détournement per usare le categorie situazioniste) attraverso quasi invisibili spostamenti. Il dipinto, mentalmente progettato, si concede la licenza di sfuggire alla quadratura del cerchio, di tradirsi nell’asimmetria, di affidarsi all’aleatorietà, al caso, all’errore, alla variazione gratuita.
Con Demitri Morandini, l’opera tende invece in modo inquietante ad assomigliare sempre più a un individuo, sia che venga progettata con sistemi sofisticati di IA sia che la programmazione sia più primitiva e bricoleur come ad esempio nelle macchine di Ex Machina. L’artista, Pigmalione contemporaneo, dà vita alle sue creature, lasciando che poi prendano il loro corso, in una specie di assurdo libero arbitrio. Saranno in grado di sviluppare una propria personalità o non faranno altro che rispecchiare traumi e limitazioni dell’essere umano contemporaneo?
Più in generale, gli enti che si potranno incontrare in mostra – dipinti, grafiche, installazioni, output di software per l’analisi dati – riescono a declinare percorsi di libertà o, come l’essere umano, sono in grado di restituirli soltanto per limitati frammenti? Possibile insomma per questi oggetti, veri organismi con una propria autonomia, aprirsi al reame dell’imprevisto e del gratuito, o il loro rapporto con l’artista, la loro nascita nel laboratorio chiuso dello studio, non fa altro che renderli corrispettivi traslati (e controllati) della visione del loro fautore?
Vincenzo Merola è nato nel 1979 a Campobasso, dove vive e lavora. Tra le mostre personali si segnalano: Flaws (a cura di Gabriele Salvaterra, presso il Kunstforum Unterland a Egna), Un lancio di dadi (a cura di Angela Madesani, presso BI-BOx Art Space a Biella), Silent Borders (a cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio, presso il Centro di arte contemporanea dell’Università del Molise) e Diapason | Alighiero Boetti – Vincenzo Merola (a cura di Valerio Dehò, presso la Galleria Stefano Forni a Bologna); tra le collettive: Artenumero | Gli artisti e il numero tra XX e XXI secolo (a cura di Angela Madesani, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta), Orthogonal Landscape (presso Manuel Zoia Gallery a Milano), Cantiere tempo (a cura di Matteo Galbiati, presso Villa Reale a Monza), Nuove opere della collezione tra acquisizioni e proposte (a cura di Bruno Corà e Tommaso Evangelista, presso il CAMUSAC a Cassino) e le partecipazioni a numerose fiere in Italia e all’estero (Arte Fiera – Bologna, ArtVerona, Art Karlsruhe, ART.FAIR – Cologne, Drawing Room – Madrid, Art Bodensee – Dornbirn). Nel 2019 ha realizzato il progetto Five Lossy Views of a Floor (a cura di Caroline Corbetta) per Il Crepaccio Instagram Show. Nel 2015 ha vinto la targa d’oro per la grafica del Premio Arte (Cairo Editore) e il Prima Pagina Art Prize ad Arte Fiera. Risalgono al 2014 la mini-personale a cura di Maria Letizia Tega per il ciclo espositivo 4×4 e il talk presentato da Martina Cavallarin per la serie di incontri Black Match presso scatolabianca(etc.) a Milano. Ha ottenuto riconoscimenti o è stato finalista in numerosi premi, tra i quali: Mellone Art Prize (edizione 2024), Exibart Prize (edizione 2020), Arteam Cup (edizioni 2018, 2017), Premio Combat (edizioni 2017, 2016, 2015), Premio Ora (edizioni 2019, 2017), Premio Nocivelli (edizioni 2019, 2017), Yicca (edizione 2017).
Angelo Demitri Morandini (Caldonazzo, TN, 1975). Filosofo, informatico, ricercatore, è un artista multidisciplinare che basa la propria ricerca sul linguaggio, la manipolazione e il loro impatto sulle relazioni sociali. Nel 2025 Morandini vince il Premio Connexxion alla 9a edizione di Arteam Cup. Nel 2024 presenta la personale Mater.IA – La sostanza dell’inconscio artificiale presso la Galleria Contempo di Pergine (TN), prima mostra curata da un’intelligenza artificiale creata dall’artista stesso. Nello stesso anno partecipa al festival d’arte contemporanea di Parma L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale. Pochi mesi dopo, il Mart di Rovereto richiede Mater.IA per presentarla nella mostra collettiva Intelligenze Emotive presso la Galleria Civica di Trento.Nel 2023 presenta la mostra personale Language Game of Words a cura di Chiara Canali, alla Zoia Gallery di Milano. Vince il premio video arte del Laguna Art Prize a Venezia e partecipa all’Art Nova 100 a Pechino, Cina con il video Dante Fluttuante.Nel 2022 presenta la personale Tele sociali, a cura di Gabriele Lorenzoni, al MAG Museo Alto Garda (Riva del Garda, TN). Nello stesso anno presenta Ex Machina, mostra personale alla Galleria Contempo di Pergine (TN), curata da Gabriele Salvaterra, dove esplora il confine tra umano e artificiale attraverso disegni creati da macchine cinetiche di sua invenzione e opere realizzate in automatismo creativo, accompagnati da un’installazione cinetica immersiva. Sempre nel 2022 partecipa alla OSTEN Biennale internazionale di disegno a Skopje. Nel 2021 è selezionato tra i top 100 artisti internazionali al Social Art Award presso l’IFAI di Berlino per il suo impegno nell’arte relazionale.Le opere di Morandini sono presenti in collezioni pubbliche in Italia, Portogallo, Germania, Bulgaria e Macedonia del Nord. Rappresentato dalla Galleria Contempo (TN) e dalla Manuel Zoia Gallery (Milano), Vive e lavora a Caldonazzo (TN).